E’ Possibile ridurre al minimo l’ errore in una ristrutturazione?
All’ interno del nostro studio di architettura ci imbattiamo quotidianamente nei problemi e nei dubbi che affliggono i clienti alle prese con una ristrutturazione:
“il color tortora sta bene con quella cucina?”
“il pavimento scelto rischia di scurire troppo l’ambiente?”
“la cucina è dimensionata bene o è troppo stretta?”
“entra un tavolo grande in quel soggiorno?”
Queste e molte altre domande molto spesso rischiano di togliere il sonno ai poveri malcapitati, consci del fatto che un errore di valutazione se lo porteranno dietro per molto tempo.
Già da qualche anno abbiamo inserito all’ interno del nostro studio un servizio di render fotorealistici per avvicinare il più possibile il cliente alla visione finale del progetto
Esempi di render fotorealistici in zone giorno open space
Nella progettazione ci sono scelte importanti da fare per capire come amalgamare bene gli arredi con i colori e le luci. Diverse prove portano l’architetto a trovare la soluzione ottimale che soddisfi appieno i gusti del cliente. In questa fase della ristrutturazione il render aiuta ad avere un riscontro immediato e chiaro per capire se l’ architetto ha colto nel segno e se il cliente è soddisfatto delle scelte, riducendo al minimo gli errori e le brutte sorprese nelle fasi successive.
Attraverso i render eravamo soddisfatti dei risultati ottenuti con i clienti sia nella comprensione del progetto sia nel soddisfare le loro esigenze.
In alcune situazioni abbiamo però iniziato a notare che alcuni dubbi rimanevano nel cliente ed i soli render non riuscivano a fugare.
Se per tutto quello che riguarda arredo, materiali, colori, i clienti rimanevano soddisfatti dai render, in molti casi resistevano dubbi sulla grandezza degli spazi, cosa molto più complicata da far assimilare e comprendere ai non addetti ai lavori.
Abbiamo cosi iniziato una ricerca all’ interno dello studio su possibili soluzioni a questo problema per poter dare al cliente il miglior servizio possibile.
Dopo tanto girare ci siamo imbattuti in un programma di realtà virtuale per l’ architettura, Eyecad VR, che ha come punto di forza il fatto di esser stato creato da una giovane startup italiana.
Passato il primo periodo di studio del programma, tra dubbi sulla reale utilità di questa tecnologia e sul fatto che potesse riuscire realmente a colmare quei dubbi di spazialità in cui il render non arriva appieno, concludiamo il nostro primo progetto.
Arriva finalmente il momento di entrare per la prima volta in realtà virtuale all’interno di un nostro lavoro.
Non nascondo che mentre indosso il visore sono molto scettico sulla reale utilità dello sforzo che abbiamo fatto per arrivare a quel momento, avevo paura fosse stato un passo eccessivo e che non avesse aggiunto niente di più alla visualizzazione con i render.
Poi entro in realtà virtuale ed…è stato amore a prima “vista”.
Sono dentro al progetto visto dal vivo durante il sopralluogo, studiato su carta e su pc, modellato ed arredato , renderizzato…sono dentro al progetto di un appartamento finito come lo avevo immaginato e progettato ma che in realtà deve essere ancora demolito.
L’ effetto è fantastico, la percezione degli spazi al massimo.
“Cammino” all’interno della cucina per vedere se è giusta la distanza dell’ isola.
“Tocco” con mano il piano di lavoro in cucina per capire se è dell’altezza giusta per cucinare.
“Passeggio” in sala controllando quel tavolo che tanti dubbi mi aveva messo in fase di progettazione.
Tolgo il visore convinto di aver fatto centro in quello che cercavamo. Adesso abbiamo tutti i mezzi per permettere al cliente di entrare nella casa che ha sempre desiderato minimizzando gli errori e togliendosi ogni dubbio ancor prima di iniziare i lavori.
I primi riscontri con i clienti sono più che positivi come potete vedere dai video qui sotto.
Oltre agli spazi è possibile interagire con i materiali e quindi vedere in maniera diretta gli effetti che un tipo di rivestimento può avere con il pavimento che ha scelto, se quel pavimento è adatto all‘ambiente o forse è meglio un parquet più chiaro, tutto in tempo reale e con un riscontro diretto (i video esplicativi rendono l’ idea dell’effetto sul cliente ma l’unico modo per capire il reale effetto è provarlo).
Concludo dicendo che la realtà virtuale è un’esperienza che chiunque dovrebbe provare in una ristrutturazione, passerebbe sicuramente molti meno notti insonni a pensare e ripensare di aver fatto le scelte giuste. Dormirebbe sonni tranquilli nella sicurezza di averle fatte.
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