Ristrutturare è un problema economico? Ecco la soluzione

La Legge di Bilancio 2018 (Legge n. 205/2017 pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 302 del 29 dicembre 2017) ha previsto, oltre alla proroga dei consueti bonus casa, delle novità in tema di cessione del credito da ristrutturazione. In particolare, sono state previste novità per le aliquote di detrazione per determinati interventi di riqualificazione energetica degli edifici nonché delle novità in merito all’ambito oggettivo di applicazione delle citate detrazioni.

Tra le diverse novità spicca il fatto che la cessione della detrazione per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici potrà essere effettuata anche per i lavori sui singoli immobili. Vediamo nel dettaglio come funziona la cessione del credito 2018:

Il meccanismo della cessione del credito, già in vigore relativamente alle parti comuni dei condomini, dal 1° gennaio 2018 sarà usufruibile anche da chi esegue i lavori di efficientamento sulla singola unità immobiliare, sugli edifici di proprietà degli IACP o di altri enti analoghi quanto agli immobili destinati all’edilizia residenziale pubblica di proprietà dei Comuni ma gestiti da questi enti. 

La cessione del corrispondente credito potrà essere effettuata, quindi, a tutti i soggetti che hanno eseguito gli interventi, ovvero ad altri soggetti privati, e dunque colui che acquisirà il credito, l’impresa o il fornitore, potrà a sua volta cederlo ad altri soggetti; mentre solo nel caso di soggetti che si trovano nella no tax, i cosiddetti incapienti, il credito potrà essere ceduto solo alle banche. 

Il credito d’imposta attribuito al cessionario, che non sia oggetto di successiva cessione, sarà ripartito in dieci quote annuali di pari importo, utilizzabili in compensazione presentando il modello F24 esclusivamente tramite i servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate. 

La quota di credito che non è utilizzata nell’anno può essere utilizzata negli anni successivi, ma non può essere richiesta a rimborso. 
Grazie alla cessione, l’impresa pratica uno sconto immediato e in cambio usufruisce della detrazione fiscale al posto del condomino che ha sostenuto la spesa. 

Ma vediamo come funziona

Per le ristrutturazioni, la società interessata potrà anticipare alla famiglia 420 euro ogni 1.000 euro di spesa fatturata, garantendosi il diritto tramite la cessione del credito d’imposta di rientrare dell’intero bonus (500 euro pari al 50% di 1.000). La differenza (80 euro ogni mille di spesa) equivale ad un tasso di sconto del 3,09% ed ogni anno il debitore dovrà anche versare gli interessi maturati sulla somma anticipata, che diminuiranno progressivamente all’avvicinarsi del recupero dell’ecobonus da parte dell’istituto di credito.

Per la riqualificazione energetica, invece, l’istituto anticiperà 450 euro ogni 1.000 euro di spesa fatturata, dato che in questo caso l’ecobonus è del 65%, con analoghe modalità a quelle del bonus ristrutturazioni.

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